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Arrivederci e grazie per tutto l’hummus.

Il piano era di stare un anno (quindi fino a fine novembre), ma come tutte le cose belle anche questa finisce in anticipo, precisamente giovedi’ prossimo.
Un paio di mesi fa, nel giro di un paio di settimane, sia io che mia moglie abbiamo avuto buone notizie lavorative che, per una volta, ci inducono a spostarci entrambi nello stesso luogo fisico senza che uno dei due debba danneggiare la propria carriera (fino ad adesso ultimamente ci siamo alternati nel danneggiarcela – quest’anno passato a meta’ qui l’ha danneggiata leggermente a me, i due anni precedenti l’hanno danneggiata abbastanza a mia moglie). Mia moglie infatti ha vinto un concorso con un’altra agenzia dell’ONU e stara’ nella sede di Ginevra per due anni [1], io invece sono stato nominato Caro Leader, sempre per due anni, di un gruppo di ricerca abbastanza grosso (circa 300 persone da piu’ di 30 istituti sparsi per il mondo) all’interno della mia collaborazione internazionale al CERN, cosa che richiede di passare molto tempo, appunto, al CERN [2]. (Continuero’ a dividere il mio tempo ovviamente anche col mio istituto in Belgio – dove potro’ mettere a frutto l’esperienza maturata qui – pero’ fare su e giu’ tra Bruxelles e Ginevra e’ una passeggiata di salute in confronto alle 4 ore e mezza attraverso il Mediterraneo ogni volta quest’anno.)

Cosa succedera’ a questo blog? Ci ho pensato, e penso che continuera’ a esistere per un bel po’. Banalmente, perche’ a conti fatti ho raccontato una piccolissima frazione di cio’ che volevo raccontare. Ho un file, gia’ gigantesco, dove accumulo appunti per storie da raccontare qui. Tra lavoro e famiglia e’ una sfida trovare il tempo per un blog, e per smaltire gia’ solo le storie su cui ho appunti, ci vorranno mesi. Piu’ sicuramente altre cose che mi verranno in mente di tanto in tanto consultando le notizie da questa parte di mondo. Perche’ gia’ prevedo che non riusciro’ mai piu’ a tornare alla situazione precedente a quest’anno, quando questo conflitto era solo uno dei tanti verso cui volgere un interesse intellettuale e un’empatia astratta. (Non avrei mai immaginato, per esempio, la forte reazione che ebbi riascoltando questa canzone nei giorni della Terza Guerra di Gaza.)
Tornate qui, quindi, anche dopo giovedi’, per leggere dei post epocali come “Smells like refugee spirit”, “Il water di Pandora”, “They fought the law and the law won”, “Che ne sa la mosca, di quel che prova il ragno”, “Non sono una signora, ma una per cui la guerra non e’ mai finita”, e soprattutto dei nuovi post nella categoria “Analizzami sta minchia professore democratico”. Scoprirete anche cosa succede quando a costruire una colonia in Cisgiordania non sono degli israeliani ma dei palestinesi.

Anch’io, come Papa Francesco, vado via senza riuscire a portare la Pace. Immagine rubata da http://www.custodia.org

[1] Il posto dopo due anni diventa fisso, ma le crudeli regole dell’ONU impongono mobilita’. Cercheremo di stare ragionevolmente vicini alla mia universita’ ma, non potendo sapere con certezza cosa succedera’ dopo, ho precauzionalmente gia’ bloccato su wordpress gli username unfisicoadonetsk, unfisicoahoms, unfisicoamosul, eccetera eccetera.

[2] La fisica delle particelle sperimentale, che e’ la Big Science per eccellenza, ha regole molto diverse da qualunque altra scienza. L’esperimento cui contribuisco da 10 anni e di cui come attivita’ primaria analizzo i dati ha 3000 contributori in totale (che comunque e’ un numero grande anche per il mio campo, il mio esperimento precedente ne aveva un ordine di grandezza di meno ed era gia’ considerato gigantesco), sparsi su vari temi.
Per dare un’idea di cio’ che sara’ il mio lavoro nei prossimi due anni, puo’ venire utile leggere questa bella intervista, in particolare tutta la parte dopo il rigo “You live on the Geneva-Tel Aviv line, right? Tell me about your life in Geneva. What do you do there the whole time?”. La persona intervistata e’ un mio collega nell’esperimento rivale, e l’ho conosciuto proprio nel mio mezzo tempo che ho passato nel suo istituto in Israele [a]. Al tempo di quell’intervista lui occupava un ruolo di coordinamento formalmente equivalente a quello che occupero’ adesso io, con la differenza che lui coordinava il gruppo dedicato proprio alla ricerca del bosone di Higgs nel momento in cui il suo gruppo e il gruppo analogo nel mio esperimento lo scoprivano, e quindi e’ entrato nella storia della fisica [b], e io invece no e quindi ho al momento piu’ probabilita’ di entrare nella storia del blogging che in quella della fisica [c].
Lui e’ definito il Mick Jagger della Fisica (il perche’ si capisce solo leggendo tutta l’intervista). Io sono molto piu’ noioso, e al massimo forse potrei aspirare a essere il Guy Delisle della Fisica.

[a] Ironicamente pero’ non potevo collaborare con lui, ne’ con gli altri suoi colleghi sperimentali, sebbene io sia uno sperimentale, perche’ quando si lavora in una collaborazione sperimentale di fisica delle particelle non si comunicano mai i risultati preliminari con il nemico. E quindi ho invece collaborato con il gruppo teorico locale, in quella che e’ stata una delle esperienze lavorative piu’ piacevoli della mia carriera. (L’articolo pero’ lo finiremo interagendo via mail e skype.)

[b] L’autore di PhD comics gli ha pure dedicato una striscia.

[c] Ma ovviamente non si sa mai! La particella di cui mi occupo io (non vi dico quale) e’ un po’ piu’ noiosa del bosone di Higgs ma attrae tanti contributori perche’ per vari motivi ci sono ragioni di credere che possa forse detenere le chiavi di Cosa C’e’ Oltre. Se dovesse essere vero e se dovesse venire fuori qualcosa di inatteso con i dati che cominceremo a riprendere l’anno prossimo a energia maggiorata, sentirete parlare di me e a tutti quelli che mi davano del pazzo potro’ dire “chi e’ il pazzo adesso? Ahr ahr ahr”.